I riflessi della luna sul mare di Punta Secca e del faro, il dehors del ristorante fine dining Scjàbica Cuoco Pescatore allestito esaltando le atmosfere lounge, le note jazz di Antonella Catanese e Marcello Di Dio ed il solstizio d’estate celebrato dall’eloquenza della creatività dello Chef Joseph Micieli, che stagione dopo stagione, innova sotto la lente del suo carisma tecnico e del suo cosmopolitismo compositivo, i sapori della biodiversità del pescato e degli orti di prossimità. Un menù imbastito di trame travolgenti e screziato di tessiture voluttuose, che seducono attraverso l’identità degli ingredienti accarezzati e donati al palato nella loro essenza.
Un percorso di scoperta e brillante intrattenimento: lo chef Joseph Micieli ed il direttore dell’Azienda Principi di Butera, l’enologo Antonio Paolo Froio, hanno tratteggiato gli abbinamenti esponendo analogie ed evocativi rimandi sensoriali, dando all’evento conviviale un’anima divulgativa. La giornalista Sabrina Gariddi ha moderato i dibattiti, mettendo in luce i percorsi intrapresi e proiettando con lungimiranza il ruolo dell’enogastronomia nel turismo culturale.
La monumentale esposizione della cucina espressa dello Chef Joseph Micieli ha conquistato l’entusiasmo degli ospiti e della critica di settore: dinamismo ed elaborazioni rigorosamente espresse, esemplari negli equilibri, nella precisione tecnica e nella valorizzazione degli ingredienti.
Antonio Paolo Froio, ambassador ed anima tecnica della cantina Principi di Butera, ha selezionato le etichette della serata: Grillo, Insolia e la quintessenza del Nero d’Avola.
Trentasei mesi sui lieviti, l’intuizione delle potenzialità di una vendemmia precoce e la genialità di saper donare al vitigno autoctono più rappresentativo dell’entroterra siciliano una luce inedita ed un’espressività intrigante, esperidata e balsamica, ad evocare zagara, more di gelso bianco, agrumi verdi e lavanda.
La pralina di gambero Rosso al pistacchio tostato, su specchio di limone IGP di Siracusa, il trionfo di polpo cocktail, umorale di Datterino e cavolfiore agrodolce e le crocchette di alici ripiene di finocchietto e provola dei Nebrodi su crema di patacche selvatiche, hanno introdotto gli ospiti nella degustazione.
Taboulé aureo di zafferano ibleo, brunoise di ortaggi, mitili e fonduta di Ragusano DOP, i paccheri al ragù di tonno, crema di caprino girgentano e panure al limone candito e le trenette di mare ad estasiare il pubblico, anche attraverso l’esposizione della professionalità del servizio di sala.
Ricciola ecletticamente ammuttunata alla Tuma Persa, un secondo impreziosito dalla vivacità del sedano e dalla mela e la sfrigolante trama dello sgombro, inedito nella versione crispy e salsa tartara allo yogurt di bufala ragusana e gel di limone.
Lamponi, meringa e curd di limone IGP di Siracusa, e mousse di ricotta di bufala, ciliegie poché dell’Etna al vino rosso e crumble speziato al caffè, a sancire l’idillio dei dessert.
La vetreria artistica Thalass ha accentato le portate delle trasparenze marine, amplificando la valenza e la funzionalità della mise en place.
Esperienza da ripetere ogni sera, al ristorante Scjàbica Cuoco Pescatore.