I numeri primi ispirano da millenni congetture, orbitano nelle galassie dell’algebra, della geometria e della crittografia, e di messaggi cifrati lo chef Davide Guidara è sommo compositore, padroneggiando chimica bromatologica e spiritualità alchemica, in bilico tra avanguardia e atavico sapere.

Nella trilogia S U M condensa autorevolezza, maturità compositiva e tecnica, e soprattutto estrema consapevolezza. Consapevolezza della propria identità, della propria filosofia, dell’essere arrivato a venticinque anni al rigore zen e all’essenzialità che un cuoco normalmente raggiunge a tanti più lustri.

SUM è un verbo intransitivo ed irregolare, nella sua incisività rispecchia l’intransigenza e l’anticonformismo dello Chef, che attraverso gli studi e l’affinamento stilistico ha catalogato nella sua antologia gli ingredienti mediterranei più ricchi di glutammato, ne ha ripercorso l’utilizzo ancestrale e ne ha decriptato il DNA sensoriale schiaffeggiando il palato con un menù di allitterazioni umami. Davide Guidara ha studiato “il buono”, la sua biochimica e la sua dinamica e ne ha dato contemporanee visioni.

Visioni che si svelano a tavola, ad ogni portata che viene impreziosita da compendi organolettici ed enunciati: l’introduzione curata dallo Chef è parte integrante della degustazione, è il Wi-Fi tra l’ingrediente e la sua leggibilità emozionale. Senza ricerca di confronto col commensale, ma con il valore dell’esegesi e della genesi delle portate.

Alici nella loro cristallina ed umorale identità. Trovano nella texture metallica, nella lisergica somma degli olii esperidati del Verdello e del garum, nella coniugazione alla clorofilla ed all’emulsione rancida, un mosaico di epifanica rivelazione.

Scomposizione e trasfusione: di linfa, di ricercata texture e fragranza. Il peperone si reinventa protagonista fine dining, contestualizzando nella glassa i suoi umori e ricreando nell’assoluto l’evocativa sintesi estiva che lo irretisce tra capperi ed acciughe.
Nella nobilitazione dei legumi autoctoni, nell’esaltazione della loro essenza nella ricerca della fermentazione si compone un’opera omnia: fagioli di Scicli e pistacchio di Bronte, rimasterizzati nel trend koji, Aspergillus oryzae, fermento delle preparazioni base della cucina asiatica.

In sequenza e senza soluzione di continuità giunge lo tsunami di lenticchie di Ustica e cozze, una creazione iconica dello Chef, che negli anni ha sublimato le trame e la polifonia, un assaggio eclettico e suadente, un paradigma di mare ed elementi minerali, un’opera assimilabile all’Arte Fenicia.

Il climax di tecnica, carisma, raffinatezza di equilibri è palesato all’assaggio dei bottoni di baccalà. Sfoglia magistrale, l’aglio dolce, l’apologia del Datterino vivacizzata dalla temperatura di servizio a contrasto. Un indelebile esercizio di stile.
Davide Guidara è ambassador di un’evidenza: chef di nasce. Avendo acquisito tecnica e formazione al cospetto di Don Alfonso Iaccarino, Nino di Costanzo, Fabio Ciervo, e dopo le esperienze internazionali di Bruxelles, al NOMA e da Michel Bras, a Catania ha creato un laboratorio sperimentale di avanguardia gastronomica, che funge da polo di ricerca per la Sicilia di Collettivo Mediterraneo, al fianco di Marco Ambrosino.
Executive Chef Davide Guidara
Viale Kennedy 28, Catania
Tel. +39 095 596 7521
Chiuso il mercoledì, aperto solo a cena.
Ristorante visitato ad ottobre 2019.