Per le scale di Ragusa Ibla ogni scorcio dona prospettive dalle connotazioni spazio-temporali rarefatte ed oniriche, oltre alle stratificazioni architettoniche, antropologiche e paesaggistiche, i panorami s’interfacciano ad uno stile di vita votato a preservare identità culturale, un’identità che nell’enogastronomia ha un vettore d’elezione.
La Famiglia La Rosa, a Ragusa Ibla ed a Marina di Ragusa, sublima l’accoglienza attraverso una proposta luxury che enuncia carismatica eleganza e stile cosmopolita, intrattenendo attraverso la letteratura del gusto di una cucina dagli orizzonti in divenire, una monumentale selezione di rarità enologiche e la quintessenza del mare a Lido Azzurro, storico avamposto leisure fronte mare.
Non si contano le referenze internazionali ed enunciare l’enciclopedica vastità delle verticali trascende nella mitologia della più carismatica cantina di Sicilia, un’enoteca in cui respirare la storia ed il culto per la divulgazione del valore culturale del vino.
L’ispirazione creativa dell’executive chef Vincenzo Candiano trascende dai vincoli di prossimità e trova nella vivacità delle cromìe, nell’esegesi della tecnica magistrale e nel rigore della selezione eccelsa degli ingredienti pragmatismo compositivo.
Eclettica sintesi dei profumi estivi e codificati nella memoria familiare, la pizzaiola destrutturata dello Chef si ricompone nella somma alchemica dei sapori mediterranei emblematici, che si spiralizzano attorno alla trama setosa del manzo scozzese, lisciato all’olio balsamico.
Ricci e seppia nell’enfasi di una chitarra che scandisce le note passionali del mare, scoglio verace ed umorale, diaframmato all’eleganza delle tessiture ed alla voluttuosa ricotta iblea che ricolloca geograficamente il signature dish dello Chef.
Un paesaggio marino ricreato attraverso un esercizio di stile che evoca la celebre purée di Robuchon, celata in uno “scoglio” che enfatizza la croccantezza della lampuga affumicata, in un carosello di perlage aromatici: Vincenzo Candiano esprime la propensione artistica mirando alla concettualità del gusto, e nelle architetture compositive ricerca la componente emozionale della lirica.
Chinotto candito e torrone salato a dare enfasi al maialino, in una somma di essenze che trascendono verso una complessità asiatica di armonie: vivaci, coinvolgenti e rivelatrici.
Virtuosismi francesi ispirano la pasticceria, che celebra l’esperidato degli agrumi a compendio del menù degustazione estivo più articolato.
Ristorante visitato il 23 giugno 2019