Il Merano WineFestival 2018 appena concluso ha sancito l’indiscusso successo del simposio food&wine più glamour d’Italia, in termini di partecipazione ed eccellenza espositiva, vantando una selezione di quasi mille case vitivinicole tra le migliori in Italia e nel mondo, e di un centinaio di artigiani del gusto.
Tra gli appuntamenti più importanti del ricco programma del WineFestival, particolare richiamo etico e divulgativo ha avuto la tavola rotonda sul futuro del vino, prendendo atto del possibile impatto del cambiamento climatico sulla vinificazione. Le nuove opportunità nella produzione suggerite dai mutamenti climatici, la valorizzazione dell’anima dei vitigni Irpini e l’identità stilistica sono da sempre risorse di Feudi di San Gregorio.
La nascita di un vino ha lo stesso processo creativo di un’opera d’arte.
“L’amore e la passione nella cura delle piante, l’impegno nella raccolta dell’uva e la pazienza nell’attesa che il vino sia maturo, fanno sì che ogni bottiglia esprima la sua personalità e diventi un’opera d’arte.”
È con questo approccio che a Feudi di San Gregorio nascono le collaborazioni con grandi maestri e giovani di talento, volte a continuare e far crescere la volontà di uno scambio continuo di conoscenza e creatività fra il vino e l’arte. Gli stessi sentimenti ed emozioni che conducono il percorso creativo di un artista, che ha la finalità di realizzare una scultura, uno scatto fotografico, un quadro, un’installazione, hanno espressione nella vinificazione.
Al Merano WineFestival 2018, ho avuto il privilegio e l’opportunità di confrontarmi con la lungimirante visione artistica e programmatica di Federico Graziani ed Alessandro Palmieri, Ambassador di Feudi di San Gregorio e massimi esponenti dell’enologia italiana.
Ho imparato che l’asprezza di un territorio come l’Irpinia sa esprimersi artisticamente, in una palette sensoriale intarsiata di cultura ed ancestralità. La ritualità acquisita dal patrimonio culturale ed il mutevole fattore climatico hanno esponenziale riscontro sui vitigni autoctoni Fiano e Greco, caratterizzati dalla seducente espressività di latitudini mediterranee che incontrano la mineralità vulcanica di Feudi di San Gregorio.
Campanaro 2017 in degustazione è l’emblema della denominazione Irpinia Bianco DOC, lucente di un’eleganza innata, che sa donarsi nell’eclettismo di una mineralità mai sottotono, costellata di brio e vivacità. Al calice svela i riflessi dei diamanti gialli, la calda audacia della cera d’api e dei gelsomini, sorprendendo attraverso la carezza balsamica della lavanda e gli accenti esperidati del pompelmo. Seduce col la morbidezza glicerica più introversa, che sa dare spazio alla complessità sfaccettata che custodisce l’alchemica sapienza degli Artisti del Vino di Feudi di San Gregorio.