Un simposio divulgativo e di analisi sensoriale è andato in scena all‘Accademia Marchesi a Milano, per ristabilire i parametri che determinano l’Alta Qualità dei Grandi Lievitati D’Autore.
L’innovazione e la dirompente espressività dell’Alta Pasticceria che reinventano l’eccellenza portano il logo AT PÂTISSIER, il progetto che nasce dalla collaborazione di Ilaria Zacchetti e del Maestro Andrea Tortora.
Pastry Chef dal curriculum internazionale, ricercatore e sommo interprete dei lievitati, Andrea Tortora orchestra la pasticceria del ristorante tre stelle Michelin St. Hubertus del Rosa Alpina Hotel & Spa di San Cassiano (Val Badia).
Già Maestro Ampi, Andrea Tortora è stato insignito con continuità dalle guide de Il Gambero Rosso, L’Espresso ed Identità Golose del titolo di Chef Pasticcere dell’anno.
l Grandi Lievitati di Andrea Tortora esprimono l’essenza del sublime, dichiarando all’assaggio i canoni espressivi del gusto assoluto dell’Artigianalità.
Lievitato d’Autore che sono sintesi di una passione genetica per la pasticceria e dell’inevasa ricerca della qualità degli ingredienti.
Durante l’incontro formativo, sono stati individuati in una sessione di degustazione, che ha visto partecipi alcuni tra i migliori pasticceri italiani e la stampa di settore all’Accademia Marchesi di Milano, i parametri che sanciscono l’eccellenza e permettono di orientarsi nelle scelte consapevoli d’acquisto in prospettiva del Natale, ma non solo:
il Panettone, come espressione di Alta Pasticceria, data la salubrità degli ingredienti, diventa un alimento energetico e versatile negli abbinamenti 365 giorni l’anno.
Nasce così il decalogo che servirà a tutti coloro che desiderano giudicare con competenza un lievitato iconico, imparando a comprenderne le caratteristiche organolettiche e scoprendone le tante complessità in maniera chiara ed univoca.
VALUTAZIONE VISIVA
Attrattività/Seduzione
Aspetto, finitura e pezzatura sono variabili determinanti: l’analisi visiva serve per l’attrattiva, è l’elemento seduttivo per il consumatore e crea aspettativa. L’alveolatura deve essere uniforme, ben sviluppata. Se non è eccessivamente alveolato il panettone può durare di più: più aria rimane più si asciuga e si secca. Per questo i panettoni industriali hanno alveolatura piccola. La crosta deve essere ben salda con la pasta, di circa 2,5 mm con una colorazione bruno-dorata e senza bruciature. Il numero, la dimensione e la densità dei canditi è sintomo di qualità.
VALUTAZIONE OLFATTIVA
Fragranza/Freschezza
Va valutata come prima cosa la freschezza percepita al naso delle materie prime utilizzate. Chiedersi se si sta sentendo un profumo naturale e verosimile è un buon indice di qualità.
Genuinità/Franchezza
Ricerca del meglio di ogni singolo ingrediente: la qualità delle materie prime va conosciuta a monte per essere apprezzata. Leggere le etichette è indispensabile per scoprire la genuinità degli ingredienti. La data di scadenza è un altro indicatore determinante: più la scadenza è breve, più siamo sicuri che il panettone sia preparato senza conservanti.
Ricchezza/Complessità
Avere una significativa numerosità delle componenti sensoriali (a partire da quelle apportate dal lievito madre, fino a quelle generate dalla cottura) dà una rotondità notevole. Più i tempi di lavorazione sono lunghi, più si sviluppano gli aromi terziari. Il rispetto dei tempi di riposo dona equilibrio ed idratazione.
Eleganza/Finezza
La cura nelle dosi delle componenti aromatiche (canditi, uvetta, vaniglia) determina l’eleganza di gusto finale.
VALUTAZIONE TATTILE
Leggerezza/Vaporosità
La lievitazione e la consistenza del cuore del prodotto danno la conferma di una buona lavorazione.
Tessitura/Consistenza
L’importanza delle farine, il dosaggio del burro, gli zuccheri. La degustazione non deve prevedere un pezzetto ma la fetta intera, che ha parti diverse con consistenze diverse. Al tatto il panettone deve filare: strappando dal centro un pezzo di fetta questa deve ‘sfilarsi’.
La parte tattile coinvolge anche il palato: se la struttura soffice si scioglie e il boccone non diventa gommoso si possono comprendere alcuni aspetti della produzione: per esempio le farine di qualità e la loro capacità di incorporare grassi. Emerge a questo punto la struttura complessiva del prodotto.
VALUTAZIONE GUSTATIVA
Equilibrio/Armonia
Il rapporto tra i gusti è fondamentale: dolce, salato, acido, amaro devono essere in perfetto equilibrio.
VALUTAZIONE ESPERIENZIALE
Coerenza generale
Valutiamo infine l’esperienza nel suo complesso. La perfetta corrispondenza tra ciò che vedo, sento al naso, tocco e gusto è un indicatore infallibile di un prodotto di qualità, che mantiene le promesse.
Memorabilità
Il perfetto equilibrio tra i sapori e la coerenza complessiva aumentano la memorabilità dell’assaggio. Questa sensazione sarà il parametro per una futura scelta consapevole.
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