Ancora qualche ora per non perdere l’occasione di restare ammaliati davanti ai ritratti iconici di Steve McCurry, a Siracusa, presso la sede espositiva dell’ex Convento di San Francesco d’Assisi, nel cuore di Ortygia.
Un viaggio intercontinentale, un reportage di conflitti, un obiettivo che trapassa l’essenza delle culture e delle minoranze etniche, di bimbi resi adulti dall’orrore e dalle calamità, di popoli stoici che sanno tramandare la loro identità.
La genialità di Steve McCurry si sintetizza nell’empatia con i soggetti ritratti, nell’obiettivo fotografico che perde la connotazione di filtro della realtà per diventare amplificatore di un messaggio e di un sentire universale.
Volti che sanno narrare storie, tutte uniche e tutte diverse, storie in divenire, viaggi di una vita. Treni in corsa, civiltà detonanti, fotografie che ritraggono il vissuto e le emozioni, il carisma e l’espressività fugace, la caleidoscopicità umana.
Il colore. L’impatto comunicativo dei contrasti, la prospettiva dipinta da ombre e luci, il dualismo che mette in risalto il messaggio raccontato per immagini.
Steve McCurry scatta pagine di un romanzo, è un reporter, è un documentarista che sa coinvolgere in viaggi emozionali con un solo sguardo.